La diversificazione della Marchesina
La decisione di Agricola Marchesina di diversificare la propria e principale attività agro-zootecnica, avvenuta nel 2011, si inserisce in un fondamentale processo evolutivo dell’agricoltura italiana. La produzione di energia verde è una risposta importante alle legittime istanze ambientaliste, che chiedono a gran voce politiche energetiche rispettose dell’ambiente.Biogas
Il vero fiore all’occhiello dell’azienda è rappresentato da un impianto per la produzione di biogas da reflui zootecnici e biomasse di derivazione agraria. L’impianto si pone l’obiettivo di contribuire in maniera sostanziale all’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili “pulite”, riducendo la produzione di energia da combustibili fossili, l’impianto aziendale consente di risparmiare all’ambiente l’emissione di 4.000 tonnellate/anno di anidride carbonica grazie alla produzione di circa 8.000.000 kWh/anno.
Fotovoltaico
L’impianto, installato sui tetti delle stalle per ridurre al minimo l’impatto paesaggistico, è in grado di generare circa 400.000 KWh/anno, la metà dei quali utilizzati dall’azienda per provvedere al proprio fabbisogno energetico. Considerando che per produrre un kWh elettrico vengono emessi nell’aria circa 0,536 kg di anidride carbonica (Fonte I.S.P.R.A. 2010) e che la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili ha un bilancio emissivo pari a zero, l’impianto aziendale consente di risparmiare all’ambiente ogni anno circa 200 tonnellate di anidride carbonica.
Fitodepurazione
Adiacente all’impianto biogas la Marchesina ha realizzato una zona umida di circa mq. 17.700, con funzione di fitodepurazione, per la chiarificazione delle acque piovane di scarico dei piazzali e delle coperture. La fitodepurazione è un processo naturale che avviene nelle aree umide, dove, ad opera di organismi animali e vegetali, hanno luogo una serie di meccanismi depurativi che si avvalgono di processi fisici, chimici e biologici. Il suolo costituisce il supporto della vegetazione e svolge un'azione di filtrazione, mentre la microfauna degrada la porzione organica trasformandola in nutrienti disponibili per le specie vegetali del sistema. La vegetazione arborea costituita essenzialmente da esemplari di ontano, accompagnati da essenze acquatiche come le tifa e la cannuccia di palude, attraverso l'apparato radicale, apporta ossigeno in profondità, assorbe nutrienti dal terreno e diminuisce il quantitativo totale delle acque. In questa zona nidificano già anatre e aironi cenerini e col tempo si affermeranno, in modo naturale e spontaneo, le essenze arboree, arbustive e erbacee tipiche degli habitat umidi. Il risultato sarà un ambiente unico per la zona e meta di appassionati e scolaresche.